martedì 20 luglio 2021

L’Innovation Wave del DUGIT

 Condivise esperienze, criticità e opportunità delle tecnologie MS Dynamics e D365.

Lo scorso 13 luglio il DUGIT ha organizzato il primo di due consueti eventi nel corso dell’anno solare che fanno il punto sui lavori svolti e soprattutto sui nuovi annunci Microsoft. DUGIT, acronimo di Dynamics User Group Italia, è l’unica community italiana di CIO e IT Manager utilizzatori delle tecnologie MS Dynamics e D365 ed è ufficialmente riconosciuta da Microsoft. DUGIT, aperta a tutte le aziende interessate a partecipare, organizza workshop tematici, meeting dell’Advisory Board, eventi Open in cui si fa il punto sulle iniziative in corso e, come in questo caso specifico, ci si confronta con Microsoft sulle novità di rilasci e prodotti.

Il webinar ha valorizzato le attività di networking sviluppando temi che hanno permesso ai partecipanti di condividere esperienze, criticità e opportunità legate alle tematiche Microsoft trattate dallo User Group.

Durante il webinar Luca Callegari, Direttore Solutions Microsoft, ha introdotto le ultime novità sul tema MS Dynamics e D365 relative all’ultimo semestre trascorso. Ai lavori del primo semestre 2021 sono stati nove i partner molto attivi in questa fase, con oltre 140 aziende utenti e più di mille manifestazioni di interesse. Questi dati rafforzano l’interesse per una comunità che punta alla conoscenza delle soluzioni Dynamics attraverso il confronto tra utenti, la diffusione delle informazioni, il focalizzarsi su soluzioni verticali legate al contesto italiano e lo scambio di esperienze. Non da ultimo la collaborazione con le università e le Business School.

Callegari ha poi accennato al Piano Ambizione Italia di Microsoft (#Digital restart), ovvero un piano quinquennale in tecnologie e competenze per accelerare la trasformazione digitale nel Paese in linea con le priorità del governo. Il piano Next Generation della Comunità Europea colloca l’Italia all’interno di un processo europeo di sviluppo e offre al paese la possibilità di fare un salto verso il futuro mettendo a disposizione all’incirca 191 miliardi di euro di fondi, di cui oltre la metà collegati potenzialmente a soluzioni cloud. Per le aziende è quindi il momento ideale per adottare il digitale come leva competitiva. Microsoft con il piano #Digital restart sta investendo come azienda per facilitare questa rivoluzione, accompagnando impresa, Pubblica Amministrazione e cittadini verso un futuro dove la tecnologia e le competenze consentiranno di realizzare il potenziale del nostro paese. Questo piano si basa su 5 pilasti: alleanza Smart Working (anche attraverso Teams e mettendo le persone al centro del business), Cloud Computing e Intelligenza Artificiale, PMI (sempre più al centro del piano di investimenti di MS, con 500.000 aziende ingaggiate in tre anni), un focus sulla sostenibilità per promuoverla tramite aziende, startup e mondo accademico, e l’impegno a contribuire alla diffusione di competenze digitali (un milione e trecentomila persone hanno acquisito nell’ultimo anno queste competenze attraverso le iniziative realizzate da MS e dai suoi 10.000 partner. L’obiettivo è di arrivare a tre milioni entro il 2023).

Marco Forlino, Technical Specialist ERP Microsoft, ha successivamente trattato gli ultimi rilasci relativamente al Finance & Operation ricordando anche che MS porta avanti già dal 2018 una strategia parallela ai rilasci che riguarda le acquisizioni. L’importante annuncio che si è voluto condividere in questa sessione riguarda l’acquisizione della soluzione Subscription Business Suite, di un partner canadese presente da 20 anni sul mercato, che permetterà di gestire le problematiche e le casistiche relative ai casi di fatturazione dei contratti e delle sottoscrizioni.

Nell’ambito dell’evoluzione di Dynamics ERP è stato ricordato che ogni sei mesi il continuo aggiornamento porta alla luce circa 400 nuove funzionalità. L’investimento però non si limita alle funzionalità, ma sempre di più all’integrazione verso gli scenari innovativi che riguardano intelligenza artificiale, IoT, poi ciò che viene definita in gergo la Mixed reality, la Collaboration, le piattaforme per l’analisi dei dati e il low-code (in modo da poter portare maggior valore alle soluzioni proposte da MS).

E parlando di Low Code la novità più importante riguarda il rilascio della soluzione Dynamics 365 Intelligent Order Management, in grado di gestire in maniera corretta tutto il processo di fulfillment degli ordini andando a orchestrare l’intero processo, integrandosi con diversi canali da una parte (es. e-commerce app, Mobile app, EDI, Marketplace, CRM e Sales app) e diversi sistemi di logistica dall’altra. Si tratta di una soluzione basata su Cloud Platform, costruita su Dataverse, e permette di condividere il modello di dati comune con tutta la famiglia di soluzioni D365. Tramite l’Intelligent Order Management è possibile concertare diverse strategie di evasione degli ordini in modo da abbattere i tempi e i costi di spedizione con una maggior qualità del processo.

Parlando invece del filone dell’intelligenza artificiale, relativamente a D365 Finance e Finance Insights (un insieme di funzionalità di Intelligence e automazione che consente di portare l’intelligenza artificiale all’interno dei processi di business e sui processi finanziari) sono stati qui rilasciati alcuni modelli. Uno di questi prende il nome di Customer Payment Prediction, un modello che si basa su alcuni dati e modelli dei clienti, come ad esempio lo storico dei pagamenti o le fatture, e avvisa di possibili rischi di ritardo nei pagamenti. In sostanza è possibile ottenere un maggiore Insight sui processi finanziari.

Una seconda novità riguarda Teams, utilizzato dalla maggior parte delle aziende da quando è scoppiata la pandemia, collegato alla applicazione Dynamics 365 Human Resources. Già nella precedente versione i dipendenti potevano inserire le proprie richieste interagendo poi con un bot virtuale, ma con la nuova versione è possibile anche gestire le notifiche. Oggi, queste notifiche, direttamente in Manager, si possono approvare all’interno dell’App. In futuro ci sarà la possibilità direttamente in Teams – che di fatto viene sempre più spesso utilizzato come aggregatore delle informazioni – di andare a richiamare le eventuali richieste inserite dai dipendenti visualizzando anche il calendario del singolo o di tutti i gli employee.

Massimiliano Ardito, Technical Specialist CE Microsoft, ha invece commentato gli ultimi rilasci per quanto riguarda il Customer Engagement, andandosi a innestare in quella parte che riguarda il paradigma di sviluppo di piattaforma e applicativo dal punto di vista di polifunzionalità che MS sta rilasciando nel corso delle ultime release. Le funzionalità più eclatanti girano intorno al concetto di multi-canalità. Partendo dalla componente applicativa che riguarda il Customer Service, attorno a essa si sono sviluppate nuove funzionalità che hanno come scopo principale quello di rendere l’attività degli agenti e degli operatori più produttiva e introdurre funzionalità di Business Intelligence per coadiuvarne l’operatività. Si è introdotto il concetto di omni-canalità (già legato a social, chat, Messanger, Teams), dove l’ultima novità riguarda il canale voce nativo. Una integrazione ulteriormente irrobustita “cross-cloud Microsoft” che include Microsoft 365, Azure e Teams. Questa nuova funzionalità sfrutta anche l’Intelligent voiceboat. Col Native Voice, all’interno della schermata di D365 viene gestito ora il canale voce e all’interno viene governato nativamente il transcript del parlato durante l’interlocuzione col cliente attraverso una analisi del sentiment in tempo reale per poter indirizzare la comunicazione là dove è più opportuno.

Anche sul lato Dynamics 365 Marketing si amplifica il concetto di omni-canalità, in questo caso però di tipo proattivo. In altre parole questa componente, attraverso sia l’engine classico di unbound marketing, sia tramite lo sfruttamento delle interazioni in tempo reale va a irrobustire ulteriormente quella capacità di targeting in modalità multicanale.

All’interno di queste funzionalità il Customer Journey Orchestration permette di allargare lo “scope” di quelli che sono i canali e acquisire in tempo reale attraverso strumenti di triggering le varie interazioni tramite i canali digitali, come ad esempio App, siti web, ecc. L’obiettivo è poter raggiungere i clienti attraverso più canali possibili.

MS si è spinta a utilizzare queste soluzioni anche dal punto di vista interno all’azienda. Si tratta dell’evoluzione dell’integrazione tra di Dynamics è Teams, divenuta ancora più robusta passando da un paradigma in cui era Teams che ospitava Dynamics a un paradigma ancora più forte in cui è Dynamics che prevede l’utilizzo di Teams all’interno delle schermate di contesto di un cliente. In questo modo è possibile collaborare con i colleghi dell’organizzazione e condividere informazioni già contestualizzate nella chat di Teams.

In questa nuova modalità collaborativa tra D365 e Teams è l’utilizzo nella gestione delle varie fasi di vendita, grazie alle sue funzioni embedded, che permette con l’ausilio di algoritmi di machine learning e AI di acquisire in tempo reale tutta una serie di informazioni per giungere a un’azione successiva proposta in modo intelligente.

Durante il webinar è stato proposto un instant pool per verificare quale delle funzionalità presentate è sembrata più innovativa e per l’84% dei partecipanti è risultata quella della Customer Journey Orchestration, rispecchiando il sentiment comune che MS aveva già ipotizzato durante la fase lancio.

L’ospite internazionale dell’evento è stato Harald Wentein, Product Marketing Manager Dynamics 365 Microsoft, che successivamente è intervenuto soffermandosi sulla strategie Dataverse.

Il centro del suo speech è stato sull’importanza dei dati. I dati ormai giungono da qualsiasi parte e MS li vuole gestire al meglio. I dati rappresentano il core di ciò che facciamo. I dati fanno la differenza. Con l’aumentare del volume di dati, cresce anche la sfida di organizzare tali dati in informazioni ben strutturate e facilmente fruibili. I dati devono essere pronti per le app, i carichi di lavoro di Intelligenza artificiale o l’analisi in modo che li si possa trasformare rapidamente in informazioni approfondite utili. Wentein ha mostrato 4 pillar che fanno parte del digital feedback loop in cui i dati e l’intelligenza artificiale alimentano l’ottimizzazione delle operation, l’engagement con i clienti, la trasformazione dell’offerta e la responsabilizzazione degli impiegati.

Le opzioni relative alla Digital Transformation partono spesso da soluzioni SaaS “off the shelf” che però mancano di flessibilità nel momento in cui si voglia risolvere bei bisogni di business successivi. Oggi, invece, la tecnologia MS permette di costruire soluzioni in sole poche settimane attraverso MS Dataverse e i relativi connettori.

Harald Wentein ha ricordato che Common Data Service è stato rinominato in Microsoft Dataverse. Dataverse consente di archiviare e gestire in modo sicuro i dati che vengono utilizzati dalle applicazioni aziendali. I dati in Dataverse vengono archiviati all’interno di un set di tabelle. Dataverse include un set di base di tabelle standard che copre gli scenari tradizionali, ma è possibile anche creare tabelle personalizzate specifiche per l’organizzazione e popolarle con i dati utilizzando Power Query. I creatori di app possono quindi utilizzare Power Apps per generare applicazioni complete che utilizzano questi dati.

Le applicazioni Dynamics 365, come Dynamics 365 Sales, Dynamics 365 Customer Service o Dynamics 365 Talent, utilizzano Dataverse anche per archiviare e proteggere i dati che utilizzano. Ciò consente di creare app utilizzando Power Apps e Dataverse direttamente con i dati aziendali principali, già utilizzati in Dynamics 365 senza la necessità di integrazione. Dataverse consente l’integrazione dei dati da più origini in un singolo archivio che può quindi essere utilizzato in Power Apps, Power Automate, Power BI e Power Virtual Agents insieme ai dati già disponibili nelle applicazioni Dynamics 365.

Mediante la Microsoft Power Platform abbiamo poi la possibilità di ottenere una piattaforma low-code che si estende attraverso Office 365, Azure, Dynamics 365 e si sviluppa anche per tutte le applicazioni standalone. La Microsoft Power Platform è molto più della somma dei suoi componenti. Integrandoli insieme e connettendoli a Office 365, Dynamics 365, Azure e a centinaia di altre app, è possibile creare soluzioni aziendali complete. Sono poi stati portati alla luce dall’ospite internazionale in conclusione del suo intervento alcuni casi di studio relativi a Siemens, Campari, Heathrow, Dr. Martends e SNCF, i cui dettagli possono essere richiesti direttamente al DUGIT.

Luca Guerra, CIO Prima Industrie e Consigliere AUSED, ha invece mostrato brevemente i risultati dei vari tavoli di lavoro DUGIT. 14 incontri nel primo semestre, 9 partner, Demo di prodotto, funzionalità specifiche, approfondimenti tecnici. In questo ambito i temi dei tavoli di lavoro, tra quelli attivi e quelli che lo saranno presto, si menzionano i tavoli ed i relativi Partner che li animano, su Continuous Update (Deloitte), Fiscalità & Localizzazione (Reply), Configuratore di Prodotto (Microsoft), Customer Engagement & CRM (CapGemini), Smart Factory & IoT (Alterna), Power App & ERP (DGS-Porini), My Dynamics Support and Migration (Avanade) e, ultimo ma non per importanza, Education. È stato anche mostrato una survey sui temi di interesse e sono emerse le seguenti considerazioni: la forma preferita per la fruizione dei contenuti è risultata quella delle presentazioni da circa 60 minuti, seguita dai workshop e dalle “pillole” da 15-20 minuti. Invece, relativamente agli argomenti di maggior interesse sono risultati i temi sulle Project operations, seguiti dalle System & Application Performance e dal Robotic Process Oepration. Queste informazioni verranno tenute in forte considerazione per organizzare prossime attività del DUGIT. Per i prossimi impegni del DUGIT sono già state programmate diverse giornate tra settembre e ottobre e che prenderanno in considerazione MyDynamics Support & Migration (il 21/9), Continous Update Journey (il 19/10) e Customer Engagement (il 28/10).

Domenico Di Carlo, DGS Porini e Core Team Power App, ha parlato invece di Power Platfoorm & ERP, sul cui argomento sono già stati svolti una survey e quattro incontri nei quali si è cercato di rispondere alle seguenti domande: che cos’è la Power Platform, che cosa è possibile farci, in che modo connetterla con i dati aziendali e con la componente ERP. Il prossimo step, presente nella roadmap, riguarda la tipologia di Skill da creare e formare, considerando il discorso del low-code.

Nel frattempo tutto il materiale raccolto negli incontri finora svolti è stato raccolto in un eBook disponibile per tutto il gruppo di lavoro “Power Platform & ERP” che presenta anche la lista dei contatti dei vari speaker, la documentazione ufficiale e gli highlights dei topics trattati.

Infine Claudia Angelelli, senior technical Lead Microsoft e DUGIT Core Team Education, ha parlato di come orientare la formazione, considerando che su di questa ci si sta investendo molto. Una survey ad hoc sulle esigenze ha mostrato come la propensity maggiore risulti attualmente sui temi Finance Operations, Supply Change e Power Platform, mentre sulla tipologia di persone da skillare essa risulta molto improntata sui manager d’azienda, piuttosto che orientata sui neolaureati, il tutto con corsi più verticali e profondi. In questo senso i partner che aderiscono al canale di AUSED/DUGIT possono contare su tutta una parte di skill & reskill sulla Power Platform e il mondo di Finance operation, oltre a un percorso per sviluppatori. Si tratta di programmi realizzati con “pillole” da circa un’ora, completamente gratuiti, in italiano e già registrati, e presenti nella piattaforma Cloud Champion. Questi percorsi si sommano ai 48 on demand e in lingua inglese che aiutano anche a conseguire gli esami per le certificazioni. Ci sono poi due percorsi che si sono voluti mantenere anche quest’anno con le università. Il primo è con la LIUC, il secondo è con la SDA Bocconi. Nel primo caso si tratta di un semestre di corso in aula, più laboratorio, col supporto di Cegeka, finalizzato anche alla parte di certificazione. Quindi al termine del percorso gli studenti possono perseguire la certificazione su tutta la parte ERP. Questo corso, a partire dal prossimo settembre-ottobre, potrà essere seguito sia dagli studenti della triennale che della specialistica.

La parte di MDA Professional, viene invece riproposta – se si riesce già da novembre – dalla SDA Bocconi, con l’obiettivo di avere una classe di minimo 20-25 candidati e massimo 35 partecipanti. Si tratta di 10 giorni distribuiti in 4 moduli in un mese a cui va sommata tutta la parte di formazione tecnica di 10 giornate distribuite su due settimane. In altre parole è una versione più verticale e compressa rispetto alla prima dello scorso anno, il tutto per rispondere alle esigenze specifiche emerse.

In conclusione l’evento DUGIT ha rappresentato un ennesimo momento fondamentale, evidenziando l’importanza per qualsiasi azienda che utilizzi Dynamics 365 e Microsoft 365 di entrare in contatto con questo User Group davvero unico che permette di affrontare temi, esperienze e opportunità sempre al passo coi tempi di tutto l’ecosistema Microsoft.

Per aderire al DUGIT e/o richiedere ulteriori informazioni non esitate a contattarci: 

Giuseppe.Ingletti@Aused.org, Stefano.Lombardi@Aused.org, Luca.Guerra@Aused.org.

lunedì 12 luglio 2021

AUSED: iPaaS, Integration Platform as a Service

 Integrare dati, applicazioni e processi nascondendo la complessità

Nell’ambito delle attività associative Aused2021, lo scorso 6 luglio si è svolto un webinar nel quale si è voluto sviluppare il tema del dell’Integration Platform as a Service. La community di AUSED si è confrontata sul tema dell’integrazione di dati, processi e sistemi attraverso l’esperienza di Giorgio Puglia, CIO di una nota azienda di elettrodomestici, che ha recentemente introdotto nel suo reparto IT la piattaforma iPaaS. L’incontro, moderato da Diana Setaro, Consigliere AUSED e IT & Business Excellence Manager di Bosch Rexroth S.p.A., ha visto la partecipazione attiva di Francesco Baroncini e Nicola Daolio di Errevi System e di Francesco Tragni di Boomi.

Per cominciare, ricordiamo che iPaaS è l’acronimo di Integration Platform as-a-Service. In altre parole si tratta di un servizio cloud che viene utilizzato come una piattaforma in grado di integrare dati, applicazioni e processi. Attraverso questa piattaforma gli utenti possono di conseguenza sviluppare integrazioni per mettere in comunicazione applicazioni che risiedono in cloud e on-premise, effettuandone il deploy senza hardware dedicato o strumenti middleware. L’iPaaS, in sostanza, può supportare le aziende nell’ottenere un maggiore ritorno sul capitale investito con un time-to-value più rapido. 

Durante gli speech che si sono succeduti, sono emersi diversi vantaggi offerti dalle soluzioni iPaaS, che nello specifico si possono riscontrare anche nella proposta Boomi, veicolata attraverso Errevi System, e che è stata implementata dall’azienda di Giorgio Puglia a partire dallo scorso aprile.

È stato enunciato che nello scenario attuale il modello di azienda iper-organizzata può considerarsi a volte meno vincente di un tempo, vivendo oggi in un ecosistema diverso, fatto da partner, fornitori e clienti, che permette ad aziende più snelle di trasformarsi in modelli molto competitivi. Naturalmente se a questa agilità si sommasse anche la forza organizzativa si otterrebbe il massimo.

Tra i vantaggi dell’iPaaS sono stati ricordati quelli relativi alla sua architettura multi-tenant a istanza singola, l’architettura distribuita e scalabile, il low-code, così come il supporto per diversi modelli di integrazione, il supporto per casi d’uso, inclusi IoT, Edge e Blockchain, l’Intelligence e l’insights e, non da ultimo, il buon ritorno sul capitale investito.

Stando a quanto emerso dai vari interventi, i clienti che hanno implementato finora la soluzione iPaaS hanno riscontrato vantaggi significativi e concreti in merito a costi e velocità di implementazione.

Negli ultimi tempi i classici progetti aziendali legati ad esempio al CRM, al Business Process Automation, al gestionale, o al go-to-cloud, vengono sempre più affiancati dalla necessità di velocizzare e rendere più rapida la realizzazione dei progetti stessi. La stessa pandemia ha fatto sì che in molte aziende nascessero problemi di shortage dei componenti, con la necessità di cercare nuovi fornitori e integrare i diversi sistemi tra loro.

Ecco perché diventa fondamentale in azienda l’utilizzo di soluzioni agili che possano sfruttare, come nel caso dell’iPaaS, le seguenti caratteristiche: essere, in primis, cloud-based, in modo da gestire progetti scalabili, affidabili e con ridondanza integrata. Essere poi in grado di connettere molteplici applicazioni, origine di dati e dispositivi, permettendo al contempo di interconnettere sistemi di ambiente multi-cloud fino all’edge, con volumi di dati scalabili, bassa latenza e prestazioni elevate. Gestire inoltre i processi basandoli su design di tipo “drag and drop” per tutti i casi d’uso, aiutando l’IT a muoversi rapidamente e a fornire progetti in modo rapido ed economico. Infine, tra queste caratteristiche va aggiunta la possibilità di realizzare “competence center” per congegnare progetti flessibili e accedere ai dati affidabili in ogni momento, ovunque e su qualsiasi dispositivo. Il tutto gestito centralmente attraverso aggiornamenti automatici.

L’esperienza sul campo ha sottolineato come l’iPaaS permetta di poter gestire un reparto IT sempre più dinamico, dove anche i professionisti lo sono. Le figure IT sono infatti molto richieste e possono lasciare l’azienda per altre opportunità: armonizzare sistemi diversi in una dorsale unica per monitorare le transazioni è dunque anche un modo per preservare la conoscenza e rendere l’azienda meno dipendente dai singoli professionisti IT. In altre parole si mette in sicurezza la conoscenza, che è poi il patrimonio dell’ufficio IT. Altro aspetto emerso dall’esperienza concretamente vissuta è la possibilità di far parlare tra loro sistemi che prima non lo facevano con una piattaforma che non fa subire gli standard di un eventuale soggetto terzo ma che è in grado di governarla. Nell’esempio portato durante il webinar si è capito come l’informazione diventi vitale per l’azienda normalizzando il dato (proveniente da sistemi eterogenei che gestiscono caratteristiche di prodotto, immagini, schede, punti di ingaggio verso social network, sistemi di post-vendita, ecc) e convogliandolo verso un repository.

L’iPaaS, attraverso un modello di licenze a consumo, diviene un acceleratore di business che tramite connettori consente in maniera anche grafica di essere visto come l’uovo di Colombo. È una piattaforma in grado di nascondere la complessità, rendendo disponibile le informazioni a tutti i silos aziendali; informazioni disaccoppiate rispetto agli strumenti da cui esse partono.

Nel reparto IT di Giorgio Puglia l’apprendimento di questa soluzione sta avvenendo attraverso il training-on-the-job ed egli si augura che presto venga raggiunta la totale autonomia. Attualmente il numero di professionisti che sta formando sono due, con competenze complementari.

In conclusione, la possibilità di nascondere la complessità permette al reparto IT, mediante l’iPaaS, di essere visto come un acceleratore di business e non più come un imbuto quando si tratta di dover gestire e far partire più progetti contemporaneamente. Gli scenari di utilizzo di questa piattaforma sono molteplici e le aziende possono applicarla a seconda delle singole e specifiche esigenze, dando velocità a qualsiasi progetto, inclusa la Business Intelligence. L’iPaaS va considerato come un tool che integra strumenti eterogenei e che permette anche di sostituire in corso d’opera vecchi applicativi con applicativi più moderni. Lavorare con questa piattaforma significa semplificare il lavoro, avere maggiore flessibilità, velocizzare i tempi di adozione e centralizzare in un unico cruscotto molteplici sistemi.