A Udine e online dal 22 al 29 ottobre 2021 la sicurezza informatica spiegata semplice
Ritorna a Udine e online il “Digital Security Festival - La sicurezza informatica spiegata semplice” organizzato da ITClubFVG. Inizia dalla sede di Confindustria Udine nel pregiato Palazzo Torriani e si svolge con la formula Phygital unendo la presenza fisica alle video conferenze e ai webinar online, dal 22 al 29 ottobre 2021, con un ricco parterre di relatori e argomenti.
Il Digital Security Festival è quindi sul trampolino di lancio e saranno decine i relatori che si alterneranno nelle varie sedi fisiche e digitali della manifestazione che, lo ricordiamo, è nata per la divulgazione della cultura digitale e della sicurezza applicata ad aziende, scuole, istituzioni, ragazzi e genitori. L’evento è accreditato nell'European Cybersecurity Month, organizzato dall’agenzia europea ENISA, campagna dell’Unione Europea sicurezza informatica.
Anche AUSED sarà presente alla manifestazione con un intervento del suo Presidente Andrea Provini.
Le principali Associazioni del mondo industriale e manifatturieromettono a fattor comune competenze ed esperienzeper proteggere e rendere più efficiente la produzione industriale italiana
La rapida digitalizzazione dei processi che ha caratterizzato i mesi della pandemia sta accelerando anche la crescita dell’Industria 4.0 e l’adozione capillare di sistemi automatizzati. I dati generati da macchinari ed impianti sono sempre più necessari anche a fini gestionali, e l’integrazione e l’utilizzo crescente di tecnologie comuni con i sistemi di Information Technology aziendale rischiano di amplificare e rendere potenzialmente più esposte alle minacce informatiche anche le industrie manifatturiere e di processo. Inoltre, la diffusione crescente dell’IIoT (Industrial Internet of Things) comporta una gestione sempre più complessa dei sistemi.
Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, sollecita l’attenzione alla protezione dei sistemi di fabbrica e organizza, in collaborazione con ANIE Automazione, ANIPLA, AUSED e CRIT, il primo Manufacturing Security Summit. Il Convegno, che si svolgerà in streaming il prossimo 7 ottobre alle ore 10.00, è gratuito. A partire dall’analisi della convergenza ed integrazione sempre più imprescindibile tra Information Technology (IT) e Operation Technology (OT) nelle imprese manifatturiere, gli esperti delle principali realtà associative italiane in ambito industriale si confronteranno sulle tendenze in atto, fornendo visioni complementari di fronte ad una platea di CIO di diversi settori.
Enzo Maria Tieghi, esponente del Comitato Scientifico di Clusit e referente per OT/IIoT Security, guiderà il dibattito sugli impatti che il rischio informatico in fabbrica può avere sulla continuità operativa della produzione, su Safety e Sostenibilità, anche in riferimento a quanto accaduto nel corso della pandemia. Interverranno:
Fabio Massimo Marchetti, Vice Presidente ANIE Automazione con delega alla digitalizzazione, che rappresenta con oltre 100 aziende associate le imprese che operano in Italia nel settore dei sistemi di fabbrica;
Andrea Provini, Presidente Aused, la più autorevole community italiana di CIO;
Andrea Boraschi, Presidente ANIPLA, Associazione Nazionale Italiana Per L‘Automazione.
Parteciperà inoltre alla Tavola Rotonda il prof. Mirco Marchetti dell’Università di Modena/Reggio per illustrare il progetto “I4S Industria4.0 Security”, finanziato da Regione Emilia Romagna, che vanta quali partner tecnologici primarie industrie del territorio.
“Nonostante crisi ed inefficienze, l’Italia è tra i maggiori produttori di beni industriali al mondo; gli ultimi due anni hanno ridisegnato le fabbriche, ampliando anche le loro superfici di attacco cibernetico: si pensi alle diverse dislocazioni dei dipendenti e alla riorganizzazione della supply chain, per esempio. Tutto ciò richiede un ripensamento rapido delle strategie di cyber security, che deve essere innata nella progettazione dell’Industria 4.0”, afferma Enzo Maria Tieghi, del Comitato Scientifico di Clusit. “In quest’ottica, il contributo delle più prestigiose realtà associative del settore che si riuniscono a Manufacturing Security Summit costituisce certamente un valore per l’intero ecosistema industriale italiano”.
Fabio Massimo Marchetti, Vice Presidente ANIE Automazione: “In un mondo sempre più iperconnesso la Cybersecurity è certamente tra i pilastri di una corretta strategia d’impresa. La gestione della sicurezza e della protezione dei dati è diventata un elemento centrale nella trasformazione digitale, ma anche un driver di innovazione per il mondo industriale. Insieme scopriremo quali sono le principali sfide e attenzioni che devono affrontare le imprese industriali per l’OT security”.
Andrea Provini, Presidente Aused: “In un manifatturiero sempre più interconnesso e digitale nonostante l’emergenza pandemica, il rischio cyber rappresenta ogni giorno di più un rischio crescente. Le evidenze recenti parlano di aziende che oltre al danno reputazionale vedono bloccarsi la loro produzione, mettendo talvolta a rischio il futuro della azienda stessa. Investire sulla prevenzione è certamente fondamentale, ma forse è proprio l’anello debole delle strategie di difesa. Costruire infrastrutture resilienti che garantiscano continuità e ripartenze rapide è la nuova frontiera per contrastare questi fenomeni. Analizzeremo quindi alcune tendenze ormai consolidate su come evolvono per essere sostenibili gli investimenti in Cybersecurity nel mondo industriale“.
Marco Baracchi, Direttore Generale CRIT: “Presenteremo i primi risultati di un importante progetto di ricerca che vede coinvolte importanti università e realtà industriali dell’Emilia Romagna per valutare il rischio informatico in modo consapevole, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche delle fabbriche, per individuare soluzioni che impediscano il fermo o il danneggiamento dei processi produttivi e garantiscano l’integrità e la confidenzialità dei dati sensibili utilizzati, e soprattutto per elaborare soluzioni compatibili con le dimensioni delle aziende del territorio, con il loro fatturato e vincoli”.
Manufacturing Security Summit 2021 si svolge nel contesto del Mese Europeo per la Sicurezza Informatica – ECSM (European Cyber Security Month), campagna dell’Unione Europea promossa in Italia da Clusit con l’agenzia europea ENISA, che prevede risorse ed eventi per accrescere la percezione delle cyber minacce e fornire informazioni aggiornate in materia di protezione cibernetica.
Il Convegno fa parte degli appuntamenti “verticali” dedicati da Clusit ai settori a maggior impatto per la sicurezza di dati e informazioni di aziende e cittadini. Con l’organizzazione di Astrea, agenzia specializzata nell’organizzazione di eventi business live e digital nel mondo della sicurezza informatica, Manifacturing Security Summit 2021 si sviluppa a partire dall’esperienza ultradecennale di Security Summit per creare uno spazio di approfondimento sui rischi cyber e sulla necessità di gestire gli stessi attraverso un approccio olistico con i protagonisti dell’industria.
La partecipazione a Manufacturing Security Summit 2021 è gratuita – previa registrazione entro il 5 ottobre sul sito di Security Summit – e consente di acquisire 3 crediti CPE (Continuing Professional Education) validi per il mantenimento delle certificazioni CISSP, CSSP, CISA, CISM o analoghe richiedenti la formazione continua.
Condivise esperienze, criticità e opportunità delle tecnologie MS Dynamics e D365.
Lo scorso 13 luglio il DUGIT ha organizzato il primo di due consueti eventi nel corso dell’anno solare che fanno il punto sui lavori svolti e soprattutto sui nuovi annunci Microsoft. DUGIT, acronimo di Dynamics User Group Italia, è l’unica community italiana di CIO e IT Manager utilizzatori delle tecnologie MS Dynamics e D365 ed è ufficialmente riconosciuta da Microsoft. DUGIT, aperta a tutte le aziende interessate a partecipare, organizza workshop tematici, meeting dell’Advisory Board, eventi Open in cui si fa il punto sulle iniziative in corso e, come in questo caso specifico, ci si confronta con Microsoft sulle novità di rilasci e prodotti.
Il webinar ha valorizzato le attività di networking sviluppando temi che hanno permesso ai partecipanti di condividere esperienze, criticità e opportunità legate alle tematiche Microsoft trattate dallo User Group.
Durante il webinar Luca Callegari, Direttore Solutions Microsoft, ha introdotto le ultime novità sul tema MS Dynamics e D365 relative all’ultimo semestre trascorso. Ai lavori del primo semestre 2021 sono stati nove i partner molto attivi in questa fase, con oltre 140 aziende utenti e più di mille manifestazioni di interesse. Questi dati rafforzano l’interesse per una comunità che punta alla conoscenza delle soluzioni Dynamics attraverso il confronto tra utenti, la diffusione delle informazioni, il focalizzarsi su soluzioni verticali legate al contesto italiano e lo scambio di esperienze. Non da ultimo la collaborazione con le università e le Business School.
Callegari ha poi accennato al Piano Ambizione Italia di Microsoft (#Digital restart), ovvero un piano quinquennale in tecnologie e competenze per accelerare la trasformazione digitale nel Paese in linea con le priorità del governo. Il piano Next Generation della Comunità Europea colloca l’Italia all’interno di un processo europeo di sviluppo e offre al paese la possibilità di fare un salto verso il futuro mettendo a disposizione all’incirca 191 miliardi di euro di fondi, di cui oltre la metà collegati potenzialmente a soluzioni cloud. Per le aziende è quindi il momento ideale per adottare il digitale come leva competitiva. Microsoft con il piano #Digital restart sta investendo come azienda per facilitare questa rivoluzione, accompagnando impresa, Pubblica Amministrazione e cittadini verso un futuro dove la tecnologia e le competenze consentiranno di realizzare il potenziale del nostro paese. Questo piano si basa su 5 pilasti: alleanza Smart Working (anche attraverso Teams e mettendo le persone al centro del business), Cloud Computing e Intelligenza Artificiale, PMI (sempre più al centro del piano di investimenti di MS, con 500.000 aziende ingaggiate in tre anni), un focus sulla sostenibilità per promuoverla tramite aziende, startup e mondo accademico, e l’impegno a contribuire alla diffusione di competenze digitali (un milione e trecentomila persone hanno acquisito nell’ultimo anno queste competenze attraverso le iniziative realizzate da MS e dai suoi 10.000 partner. L’obiettivo è di arrivare a tre milioni entro il 2023).
Marco Forlino, Technical Specialist ERP Microsoft, ha successivamente trattato gli ultimi rilasci relativamente al Finance & Operation ricordando anche che MS porta avanti già dal 2018 una strategia parallela ai rilasci che riguarda le acquisizioni. L’importante annuncio che si è voluto condividere in questa sessione riguarda l’acquisizione della soluzione Subscription Business Suite, di un partner canadese presente da 20 anni sul mercato, che permetterà di gestire le problematiche e le casistiche relative ai casi di fatturazione dei contratti e delle sottoscrizioni.
Nell’ambito dell’evoluzione di Dynamics ERP è stato ricordato che ogni sei mesi il continuo aggiornamento porta alla luce circa 400 nuove funzionalità. L’investimento però non si limita alle funzionalità, ma sempre di più all’integrazione verso gli scenari innovativi che riguardano intelligenza artificiale, IoT, poi ciò che viene definita in gergo la Mixed reality, la Collaboration, le piattaforme per l’analisi dei dati e il low-code (in modo da poter portare maggior valore alle soluzioni proposte da MS).
E parlando di Low Code la novità più importante riguarda il rilascio della soluzione Dynamics 365 Intelligent Order Management, in grado di gestire in maniera corretta tutto il processo di fulfillment degli ordini andando a orchestrare l’intero processo, integrandosi con diversi canali da una parte (es. e-commerce app, Mobile app, EDI, Marketplace, CRM e Sales app) e diversi sistemi di logistica dall’altra. Si tratta di una soluzione basata su Cloud Platform, costruita su Dataverse, e permette di condividere il modello di dati comune con tutta la famiglia di soluzioni D365. Tramite l’Intelligent Order Management è possibile concertare diverse strategie di evasione degli ordini in modo da abbattere i tempi e i costi di spedizione con una maggior qualità del processo.
Parlando invece del filone dell’intelligenza artificiale, relativamente a D365 Finance e Finance Insights (un insieme di funzionalità di Intelligence e automazione che consente di portare l’intelligenza artificiale all’interno dei processi di business e sui processi finanziari) sono stati qui rilasciati alcuni modelli. Uno di questi prende il nome di Customer Payment Prediction, un modello che si basa su alcuni dati e modelli dei clienti, come ad esempio lo storico dei pagamenti o le fatture, e avvisa di possibili rischi di ritardo nei pagamenti. In sostanza è possibile ottenere un maggiore Insight sui processi finanziari.
Una seconda novità riguarda Teams, utilizzato dalla maggior parte delle aziende da quando è scoppiata la pandemia, collegato alla applicazione Dynamics 365 Human Resources. Già nella precedente versione i dipendenti potevano inserire le proprie richieste interagendo poi con un bot virtuale, ma con la nuova versione è possibile anche gestire le notifiche. Oggi, queste notifiche, direttamente in Manager, si possono approvare all’interno dell’App. In futuro ci sarà la possibilità direttamente in Teams – che di fatto viene sempre più spesso utilizzato come aggregatore delle informazioni – di andare a richiamare le eventuali richieste inserite dai dipendenti visualizzando anche il calendario del singolo o di tutti i gli employee.
Massimiliano Ardito, Technical Specialist CE Microsoft, ha invece commentato gli ultimi rilasci per quanto riguarda il Customer Engagement, andandosi a innestare in quella parte che riguarda il paradigma di sviluppo di piattaforma e applicativo dal punto di vista di polifunzionalità che MS sta rilasciando nel corso delle ultime release. Le funzionalità più eclatanti girano intorno al concetto di multi-canalità. Partendo dalla componente applicativa che riguarda il Customer Service, attorno a essa si sono sviluppate nuove funzionalità che hanno come scopo principale quello di rendere l’attività degli agenti e degli operatori più produttiva e introdurre funzionalità di Business Intelligence per coadiuvarne l’operatività. Si è introdotto il concetto di omni-canalità (già legato a social, chat, Messanger, Teams), dove l’ultima novità riguarda il canale voce nativo. Una integrazione ulteriormente irrobustita “cross-cloud Microsoft” che include Microsoft 365, Azure e Teams. Questa nuova funzionalità sfrutta anche l’Intelligent voiceboat. Col Native Voice, all’interno della schermata di D365 viene gestito ora il canale voce e all’interno viene governato nativamente il transcript del parlato durante l’interlocuzione col cliente attraverso una analisi del sentiment in tempo reale per poter indirizzare la comunicazione là dove è più opportuno.
Anche sul lato Dynamics 365 Marketing si amplifica il concetto di omni-canalità, in questo caso però di tipo proattivo. In altre parole questa componente, attraverso sia l’engine classico di unbound marketing, sia tramite lo sfruttamento delle interazioni in tempo reale va a irrobustire ulteriormente quella capacità di targeting in modalità multicanale.
All’interno di queste funzionalità il Customer Journey Orchestration permette di allargare lo “scope” di quelli che sono i canali e acquisire in tempo reale attraverso strumenti di triggering le varie interazioni tramite i canali digitali, come ad esempio App, siti web, ecc. L’obiettivo è poter raggiungere i clienti attraverso più canali possibili.
MS si è spinta a utilizzare queste soluzioni anche dal punto di vista interno all’azienda. Si tratta dell’evoluzione dell’integrazione tra di Dynamics è Teams, divenuta ancora più robusta passando da un paradigma in cui era Teams che ospitava Dynamics a un paradigma ancora più forte in cui è Dynamics che prevede l’utilizzo di Teams all’interno delle schermate di contesto di un cliente. In questo modo è possibile collaborare con i colleghi dell’organizzazione e condividere informazioni già contestualizzate nella chat di Teams.
In questa nuova modalità collaborativa tra D365 e Teams è l’utilizzo nella gestione delle varie fasi di vendita, grazie alle sue funzioni embedded, che permette con l’ausilio di algoritmi di machine learning e AI di acquisire in tempo reale tutta una serie di informazioni per giungere a un’azione successiva proposta in modo intelligente.
Durante il webinar è stato proposto un instant pool per verificare quale delle funzionalità presentate è sembrata più innovativa e per l’84% dei partecipanti è risultata quella della Customer Journey Orchestration, rispecchiando il sentiment comune che MS aveva già ipotizzato durante la fase lancio.
L’ospite internazionale dell’evento è stato Harald Wentein, Product Marketing Manager Dynamics 365 Microsoft, che successivamente è intervenuto soffermandosi sulla strategie Dataverse.
Il centro del suo speech è stato sull’importanza dei dati. I dati ormai giungono da qualsiasi parte e MS li vuole gestire al meglio. I dati rappresentano il core di ciò che facciamo. I dati fanno la differenza. Con l’aumentare del volume di dati, cresce anche la sfida di organizzare tali dati in informazioni ben strutturate e facilmente fruibili. I dati devono essere pronti per le app, i carichi di lavoro di Intelligenza artificiale o l’analisi in modo che li si possa trasformare rapidamente in informazioni approfondite utili. Wentein ha mostrato 4 pillar che fanno parte del digital feedback loop in cui i dati e l’intelligenza artificiale alimentano l’ottimizzazione delle operation, l’engagement con i clienti, la trasformazione dell’offerta e la responsabilizzazione degli impiegati.
Le opzioni relative alla Digital Transformation partono spesso da soluzioni SaaS “off the shelf” che però mancano di flessibilità nel momento in cui si voglia risolvere bei bisogni di business successivi. Oggi, invece, la tecnologia MS permette di costruire soluzioni in sole poche settimane attraverso MS Dataverse e i relativi connettori.
Harald Wentein ha ricordato che Common Data Service è stato rinominato in Microsoft Dataverse. Dataverse consente di archiviare e gestire in modo sicuro i dati che vengono utilizzati dalle applicazioni aziendali. I dati in Dataverse vengono archiviati all’interno di un set di tabelle. Dataverse include un set di base di tabelle standard che copre gli scenari tradizionali, ma è possibile anche creare tabelle personalizzate specifiche per l’organizzazione e popolarle con i dati utilizzando Power Query. I creatori di app possono quindi utilizzare Power Apps per generare applicazioni complete che utilizzano questi dati.
Le applicazioni Dynamics 365, come Dynamics 365 Sales, Dynamics 365 Customer Service o Dynamics 365 Talent, utilizzano Dataverse anche per archiviare e proteggere i dati che utilizzano. Ciò consente di creare app utilizzando Power Apps e Dataverse direttamente con i dati aziendali principali, già utilizzati in Dynamics 365 senza la necessità di integrazione. Dataverse consente l’integrazione dei dati da più origini in un singolo archivio che può quindi essere utilizzato in Power Apps, Power Automate, Power BI e Power Virtual Agents insieme ai dati già disponibili nelle applicazioni Dynamics 365.
Mediante la Microsoft Power Platform abbiamo poi la possibilità di ottenere una piattaforma low-code che si estende attraverso Office 365, Azure, Dynamics 365 e si sviluppa anche per tutte le applicazioni standalone. La Microsoft Power Platform è molto più della somma dei suoi componenti. Integrandoli insieme e connettendoli a Office 365, Dynamics 365, Azure e a centinaia di altre app, è possibile creare soluzioni aziendali complete. Sono poi stati portati alla luce dall’ospite internazionale in conclusione del suo intervento alcuni casi di studio relativi a Siemens, Campari, Heathrow, Dr. Martends e SNCF, i cui dettagli possono essere richiesti direttamente al DUGIT.
Luca Guerra, CIO Prima Industrie e Consigliere AUSED, ha invece mostrato brevemente i risultati dei vari tavoli di lavoro DUGIT. 14 incontri nel primo semestre, 9 partner, Demo di prodotto, funzionalità specifiche, approfondimenti tecnici. In questo ambito i temi dei tavoli di lavoro, tra quelli attivi e quelli che lo saranno presto, si menzionano i tavoli ed i relativi Partner che li animano, su Continuous Update (Deloitte), Fiscalità & Localizzazione (Reply), Configuratore di Prodotto (Microsoft), Customer Engagement & CRM (CapGemini), Smart Factory & IoT (Alterna), Power App & ERP (DGS-Porini), My Dynamics Support and Migration (Avanade) e, ultimo ma non per importanza, Education. È stato anche mostrato una survey sui temi di interesse e sono emerse le seguenti considerazioni: la forma preferita per la fruizione dei contenuti è risultata quella delle presentazioni da circa 60 minuti, seguita dai workshop e dalle “pillole” da 15-20 minuti. Invece, relativamente agli argomenti di maggior interesse sono risultati i temi sulle Project operations, seguiti dalle System & Application Performance e dal Robotic Process Oepration. Queste informazioni verranno tenute in forte considerazione per organizzare prossime attività del DUGIT. Per i prossimi impegni del DUGIT sono già state programmate diverse giornate tra settembre e ottobre e che prenderanno in considerazione MyDynamics Support & Migration (il 21/9), Continous Update Journey (il 19/10) e Customer Engagement (il 28/10).
Domenico Di Carlo, DGS Porini e Core Team Power App, ha parlato invece di Power Platfoorm & ERP, sul cui argomento sono già stati svolti una survey e quattro incontri nei quali si è cercato di rispondere alle seguenti domande: che cos’è la Power Platform, che cosa è possibile farci, in che modo connetterla con i dati aziendali e con la componente ERP. Il prossimo step, presente nella roadmap, riguarda la tipologia di Skill da creare e formare, considerando il discorso del low-code.
Nel frattempo tutto il materiale raccolto negli incontri finora svolti è stato raccolto in un eBook disponibile per tutto il gruppo di lavoro “Power Platform & ERP” che presenta anche la lista dei contatti dei vari speaker, la documentazione ufficiale e gli highlights dei topics trattati.
Infine Claudia Angelelli, senior technical Lead Microsoft e DUGIT Core Team Education, ha parlato di come orientare la formazione, considerando che su di questa ci si sta investendo molto. Una survey ad hoc sulle esigenze ha mostrato come la propensity maggiore risulti attualmente sui temi Finance Operations, Supply Change e Power Platform, mentre sulla tipologia di persone da skillare essa risulta molto improntata sui manager d’azienda, piuttosto che orientata sui neolaureati, il tutto con corsi più verticali e profondi. In questo senso i partner che aderiscono al canale di AUSED/DUGIT possono contare su tutta una parte di skill & reskill sulla Power Platform e il mondo di Finance operation, oltre a un percorso per sviluppatori. Si tratta di programmi realizzati con “pillole” da circa un’ora, completamente gratuiti, in italiano e già registrati, e presenti nella piattaforma Cloud Champion. Questi percorsi si sommano ai 48 on demand e in lingua inglese che aiutano anche a conseguire gli esami per le certificazioni. Ci sono poi due percorsi che si sono voluti mantenere anche quest’anno con le università. Il primo è con la LIUC, il secondo è con la SDA Bocconi. Nel primo caso si tratta di un semestre di corso in aula, più laboratorio, col supporto di Cegeka, finalizzato anche alla parte di certificazione. Quindi al termine del percorso gli studenti possono perseguire la certificazione su tutta la parte ERP. Questo corso, a partire dal prossimo settembre-ottobre, potrà essere seguito sia dagli studenti della triennale che della specialistica.
La parte di MDA Professional, viene invece riproposta – se si riesce già da novembre – dalla SDA Bocconi, con l’obiettivo di avere una classe di minimo 20-25 candidati e massimo 35 partecipanti. Si tratta di 10 giorni distribuiti in 4 moduli in un mese a cui va sommata tutta la parte di formazione tecnica di 10 giornate distribuite su due settimane. In altre parole è una versione più verticale e compressa rispetto alla prima dello scorso anno, il tutto per rispondere alle esigenze specifiche emerse.
In conclusione l’evento DUGIT ha rappresentato un ennesimo momento fondamentale, evidenziando l’importanza per qualsiasi azienda che utilizzi Dynamics 365 e Microsoft 365 di entrare in contatto con questo User Group davvero unico che permette di affrontare temi, esperienze e opportunità sempre al passo coi tempi di tutto l’ecosistema Microsoft.
Per aderire al DUGIT e/o richiedere ulteriori informazioni non esitate a contattarci:
Integrare dati, applicazioni e processi nascondendo la complessità
Nell’ambito delle attività associative Aused2021, lo scorso 6 luglio si è svolto un webinar nel quale si è voluto sviluppare il tema del dell’Integration Platform as a Service. La community di AUSED si è confrontata sul tema dell’integrazione di dati, processi e sistemi attraverso l’esperienza di Giorgio Puglia, CIO di una nota azienda di elettrodomestici, che ha recentemente introdotto nel suo reparto IT la piattaforma iPaaS. L’incontro, moderato da Diana Setaro, Consigliere AUSED e IT & Business Excellence Manager di Bosch Rexroth S.p.A., ha visto la partecipazione attiva di Francesco Baroncini e Nicola Daolio di Errevi System e di Francesco Tragni di Boomi.
Per cominciare, ricordiamo che iPaaS è l’acronimo di Integration Platform as-a-Service. In altre parole si tratta di un servizio cloud che viene utilizzato come una piattaforma in grado di integrare dati, applicazioni e processi. Attraverso questa piattaforma gli utenti possono di conseguenza sviluppare integrazioni per mettere in comunicazione applicazioni che risiedono in cloud e on-premise, effettuandone il deploy senza hardware dedicato o strumenti middleware. L’iPaaS, in sostanza, può supportare le aziende nell’ottenere un maggiore ritorno sul capitale investito con un time-to-value più rapido.
Durante gli speech che si sono succeduti, sono emersi diversi vantaggi offerti dalle soluzioni iPaaS, che nello specifico si possono riscontrare anche nella proposta Boomi, veicolata attraverso Errevi System, e che è stata implementata dall’azienda di Giorgio Puglia a partire dallo scorso aprile.
È stato enunciato che nello scenario attuale il modello di azienda iper-organizzata può considerarsi a volte meno vincente di un tempo, vivendo oggi in un ecosistema diverso, fatto da partner, fornitori e clienti, che permette ad aziende più snelle di trasformarsi in modelli molto competitivi. Naturalmente se a questa agilità si sommasse anche la forza organizzativa si otterrebbe il massimo.
Tra i vantaggi dell’iPaaS sono stati ricordati quelli relativi alla sua architettura multi-tenant a istanza singola, l’architettura distribuita e scalabile, il low-code, così come il supporto per diversi modelli di integrazione, il supporto per casi d’uso, inclusi IoT, Edge e Blockchain, l’Intelligence e l’insights e, non da ultimo, il buon ritorno sul capitale investito.
Stando a quanto emerso dai vari interventi, i clienti che hanno implementato finora la soluzione iPaaS hanno riscontrato vantaggi significativi e concreti in merito a costi e velocità di implementazione.
Negli ultimi tempi i classici progetti aziendali legati ad esempio al CRM, al Business Process Automation, al gestionale, o al go-to-cloud, vengono sempre più affiancati dalla necessità di velocizzare e rendere più rapida la realizzazione dei progetti stessi. La stessa pandemia ha fatto sì che in molte aziende nascessero problemi di shortage dei componenti, con la necessità di cercare nuovi fornitori e integrare i diversi sistemi tra loro.
Ecco perché diventa fondamentale in azienda l’utilizzo di soluzioni agili che possano sfruttare, come nel caso dell’iPaaS, le seguenti caratteristiche: essere, in primis, cloud-based, in modo da gestire progetti scalabili, affidabili e con ridondanza integrata. Essere poi in grado di connettere molteplici applicazioni, origine di dati e dispositivi, permettendo al contempo di interconnettere sistemi di ambiente multi-cloud fino all’edge, con volumi di dati scalabili, bassa latenza e prestazioni elevate. Gestire inoltre i processi basandoli su design di tipo “drag and drop” per tutti i casi d’uso, aiutando l’IT a muoversi rapidamente e a fornire progetti in modo rapido ed economico. Infine, tra queste caratteristiche va aggiunta la possibilità di realizzare “competence center” per congegnare progetti flessibili e accedere ai dati affidabili in ogni momento, ovunque e su qualsiasi dispositivo. Il tutto gestito centralmente attraverso aggiornamenti automatici.
L’esperienza sul campo ha sottolineato come l’iPaaS permetta di poter gestire un reparto IT sempre più dinamico, dove anche i professionisti lo sono. Le figure IT sono infatti molto richieste e possono lasciare l’azienda per altre opportunità: armonizzare sistemi diversi in una dorsale unica per monitorare le transazioni è dunque anche un modo per preservare la conoscenza e rendere l’azienda meno dipendente dai singoli professionisti IT. In altre parole si mette in sicurezza la conoscenza, che è poi il patrimonio dell’ufficio IT. Altro aspetto emerso dall’esperienza concretamente vissuta è la possibilità di far parlare tra loro sistemi che prima non lo facevano con una piattaforma che non fa subire gli standard di un eventuale soggetto terzo ma che è in grado di governarla. Nell’esempio portato durante il webinar si è capito come l’informazione diventi vitale per l’azienda normalizzando il dato (proveniente da sistemi eterogenei che gestiscono caratteristiche di prodotto, immagini, schede, punti di ingaggio verso social network, sistemi di post-vendita, ecc) e convogliandolo verso un repository.
L’iPaaS, attraverso un modello di licenze a consumo, diviene un acceleratore di business che tramite connettori consente in maniera anche grafica di essere visto come l’uovo di Colombo. È una piattaforma in grado di nascondere la complessità, rendendo disponibile le informazioni a tutti i silos aziendali; informazioni disaccoppiate rispetto agli strumenti da cui esse partono.
Nel reparto IT di Giorgio Puglia l’apprendimento di questa soluzione sta avvenendo attraverso il training-on-the-job ed egli si augura che presto venga raggiunta la totale autonomia. Attualmente il numero di professionisti che sta formando sono due, con competenze complementari.
In conclusione, la possibilità di nascondere la complessità permette al reparto IT, mediante l’iPaaS, di essere visto come un acceleratore di business e non più come un imbuto quando si tratta di dover gestire e far partire più progetti contemporaneamente. Gli scenari di utilizzo di questa piattaforma sono molteplici e le aziende possono applicarla a seconda delle singole e specifiche esigenze, dando velocità a qualsiasi progetto, inclusa la Business Intelligence. L’iPaaS va considerato come un tool che integra strumenti eterogenei e che permette anche di sostituire in corso d’opera vecchi applicativi con applicativi più moderni. Lavorare con questa piattaforma significa semplificare il lavoro, avere maggiore flessibilità, velocizzare i tempi di adozione e centralizzare in un unico cruscotto molteplici sistemi.
La Community AUSED si è confrontata su un nuovo modello per le imprese
La community di AUSED si è confrontata lo scorso 23 giugno all’interno di un webinar su un nuovo modello evolutivo per le imprese denominato BTaaS, Business Transformation as a Service. Durante l’incontro hanno interagito Carla Masperi, Enrico Lanfranconi e Roberto Fraccapani (rispettivamente Chief Operating Officer, Cluster Sales Leader – S/4Hana Cloud and Platform & Technology e Head of Presales di SAP Italia), assieme a Domenico Franchina (ICT Manager di Camar Spa e Changer AUSED) e Laura Rubini (coordinatrice del GUPS). Obiettivo dell’evento è stato quello di raffrontare le sfide di business con quelle dell’IT, analizzare i dati del mercato ERP e sottolineare l’importanza in azienda delle analisi e delle revisioni dei processi. In questo momento storico le aziende sono impegnate a rivedere i propri modelli di business e tutto questo ha un forte impatto sul lavoro e sul proprio fabbisogno informativo. Un’indagine dello scorso settembre di IDC ha riportato come ben il 69% dei Board of Directors abbiano accelerato le proprie iniziative di digital business da quando è partita l’emergenza Covid-19. Il business della digital economy per aver successo deve però rimanere agile. Come dimostra una survey di KPMG, svolta assieme a SAP sul target di alcuni Executive, emergono tre priorità salienti. Il 59% ha ritenuto fondamentale l’utilizzo dei dati e degli analytics per fini strategici e per prendere delle decisioni per il business (occorre quindi decidere fin dall’inizio e con integrità su quali debbano essere questi fini strategici). Il 79% riconosce l’importanza dei temi dei processi, ovvero è necessario collegare meglio le Operations al supporto della Customer Experience. Per il 72% è fondamentale una continua innovazione ICT per perdurare alle sfide del business di oggi. Possiamo dire che L’ICT – prima vista solo come una leva di cambiamento – è passata a essere un prerequisito, un elemento fondante per la sopravvivenza e il successo delle aziende.
In questo contesto e per supportare al meglio le sfide dei clienti, SAP ha introdotto un nuovo approccio all’implementazione alle soluzioni ICT chiamato BusinessTransformation as a Service, ovvero integrare in un unico bundle tecnico e commerciale il software in cloud, l’infrstruttura degli hyperscalers, i servizi di gestione, con un unico SLA; un punto di vista innovativo che mette insieme tante tecnologie e che risponde al bisogno da parte dei clienti di poter governare implementazioni di tipo incrementale e di fornire al business degli outcome attraverso la tecnologia stessa. Va considerato che sfide ed esigenze dei clienti sono però differenti perché è differente il punto di partenza rispetto alla digital transformation all’interno di ogni singola realtà; chi ha fatto già investimenti in tal senso, chi sta per partire solo ora… Ogni realtà aziendale si trova in una posizione diversa, come comprovano varie interviste effettuate. Un’indagine IDC mostra invece come in Italia il mercato del software puramente ERP quest’anno veda i clienti preferire maggiormente la soluzione Cloud rispetto al passato, mentre sta calando proporzionalmente l’investimento tradizionale on premise. Secondo questa survey, entro il 2023 il 73% dell’intero mercato ERP sarà basato su soluzioni Cloud. In ottica di trasformazione verso il Cloud è emerso come sicurezza, compliance e livello di servizio end-to-end siano elementi chiave, anche perché tra due anni 3 clienti su 4 faranno la scelta di investire, in termini di ERP, su piattaforma Cloud. Un dato significativo di come il mercato stia mostrando delle preferenze importanti. La visione d’insieme ci porta così a ricercare con quale soluzione partire per poter comprendere meglio quali attività e processi siano più rilevanti in azienda, e per far ciò il primo step è quello di utilizzare la Business Process Intelligence: il punto di avvio per la trasformazione digitale. L’analisi dei processi, infatti, permette di rendere oggettiva la soluzione dei landscape aziendali di partenza. I sistemi di gestione dei processi aziendali sono piattaforme software che supportano la definizione, l’esecuzione e il monitoraggio dei processi aziendali. Hanno la capacità di registrare le informazioni sui processi aziendali che supportano. Un’analisi corretta dei registri di esecuzione può fornire importanti conoscenze e aiutare le organizzazioni a migliorare la qualità dei propri processi e dei servizi ai propri partner commerciali. La Business Process Intelligence è uno strumento aperto a tutti e la sua efficacia è in dipendenza del punto di partenza in cui si trova un’azienda. Tipicamente, le aree che possono giovare di più dall’utilizzo di strumenti di Business Process Intelligence sono diverse e coprono vari processi quali quelli del Procuremet, del Finance, del Customer Care, o della supply chain, ed ovviamente l’analisi sull’utilizzo del custom code e delle procedure insite nell’ERP. Ma questa è solo una prima parte.
Riprendendo le ricerche di mercato più recenti, esse hanno evidenziato per le aziende i seguenti elementi portanti: la richiesta di flessibilità e velocità nell’adozione delle soluzioni ICT, il tema della sicurezza, la volontà di innovare e ammodernare, ma anche una forte attenzione nel preservare gli investimenti fatti concentrandosi su aree, soluzione e processi a maggior valore. La risposta di SAP a queste richieste si è sviluppata attraverso una proposta innovativa che come accennato precedentemente mette assieme tutti quegli elementi che i clienti ricercano. Si caratterizza grazie al Cloud e quindi può ben accelerare gli obiettivi che l’azienda si pone. Il nome di questa proposta è RISE with SAP, il cui cuore ha in cloud l’ERP S/4HANA. Sostanzialmente è un’offerta bundle basata su un’infrastruttura Cloud che include strumenti di Business Process Intelligence, Supporto alla migrazione, E-Learning, e la Business Technology Platform per integrare in vari sistemi e estendere facilmente alcune funzionalità e molto altro. RISE with SAP mette insieme tutto ciò di cui l’azienda ha bisogno per trasformare il business nel modo più adatto. Per la natura di facilità di adozione, è emerso un gradimento sia da parte delle grandi aziende che grande riscontro dal mercato mid-market a da clienti che si avvicinano per la prima volta alle soluzioni SAP. Infatti, per beneficiare della proposta RISE è sufficiente una ridotta soglia di investimento e non occorrono organizzazioni ICT strutturate. In questo percorso, poi, i partner di SAP (sono certificati RISE) svolgono anch’essi un ruolo fondamentale, sia come veicolo di commercializzazione sia di arricchimento dell’offerta tramite i loro servizi, con proposte a portafoglio da aggiungere in modo modulare. Il cambio di paradigma per molte aziende è quello di appoggiarsi a un solo interlocutore in grado di garantire un unico SLA, che nel caso di SAP raggiunge il 99,7% al log-on. In una sola offerta si ha tutto ciò di cui il cliente necessita per rendere più semplice il proprio percorso di trasformazione grazie a un solo pacchetto e senza pesanti investimenti iniziali. La dashboard e le molteplici schermate che sono state proposte durante il webinar hanno ben mostrato ai partecipanti il livello di analisi e approfondimento che questi strumenti sono in grado di raggiungere. Sostanzialmente l’offerta RISE with SAP include l’Intelligence dei processi di business, grazie allo strumento Process Discovery come primo passo verso la trasformazione dell’operatività aziendale e l’acquisizione di insight sulle prestazioni end-to-end dei processi attraverso analytics dedicati. Include poi strumenti e servizi integrati, di preparazione, analisi e supporto per facilitare una transizione perfettamente fluida dall’attuale ambiente ERP. L’offerta introduce inoltre il monitoraggio e l’uso dei servizi in tempo reale per comprendere meglio i costi di progetto, uno Starter Pack per creare connessioni digitali dinamiche con i partner commerciali, SAP S/4HANA su Cloud e permette di scegliere, come opzione di distribuzione, se affidarsi all’hosting di SAP o seguire l’approccio di un hyperscaler per sfruttare i benefici di una formula IaaS ad alte performance e affidabilità su vasta scala e accelerare così il percorso di Impresa Intelligente. In conclusione, lo stimolo del webinar offerto da questo evento AUSED ha evidenziato come la Business Transformation as a Service possa di fatto fungere da modello evolutivo e da driver importante per le aziende: una sorta di componente fondamentale nell’ambito della trasformazione del business tramite i servizi abilitanti di Cloud Computing come SaaS, PaaS e IaaS. La Business Transformation as a Service si presenta come un nuovo modello operativo per questa nuova economia e questa nuova era in quanto supporta i clienti mediante approfondimenti sull’innovazione e l’adozione di tecnologie dirompenti.